Nessuno può immaginare il caos di dimensioni bibliche che c’è sul mio computer …devo fare ordine…e sarà un lavoro lungo…intanto mi sono imbattuta in un classico della cucina toscana…
Veniamo al cinghiale con le olive.
Questa ricetta racconta di un cinghiale in umido ma non in salsa, non condirete la pasta con il suo sugo…sarà ottimo accompagnato da polenta gialla fine della garfagnana ma non è un cinghiale con un abbondante sugo di pomodoro.
E’ squisito!
Per eliminare l’odore di selvatico mettere la carne tagliata a dadoni in una padella senza alcun condimento ed a fuoco vivace far sì che rilasci un pò del suo liquido.
Fare un fine trito di aglio, alloro, rosmarino, ginepro e peperoncino
Far rosolare brevemente il battutino in poco olio evo
Aggiungere la carne e rosolare, sfumare con un bicchiere di Chianti, quindi aggiungere poco pomodoro o poca conserva diluita in acqua, ripeto…non è un cinghiale con tanta salsa.
Salare e continuare la cottura a fuoco moderato, coprendo il tegame, quando mancheranno 15 minuti dalla fine della cottura aggiungere le olive, rigorosamente olive nere, io uso le nostraline…
La cottura di questo piatto si prolunga per minimo due ore, il cinghiale deve risultare tenero tenero.
Doveroso citare la fonte della ricetta, l’ho trovata su un volantino della rinomata Macelleria Falorni di Greve in Chianti, e detto volantino è conservato nella mia agenda delle ricette … foto inizio post
ottimissimoooo!
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…in effetti mi viene proprio bene…modestamente… 🙂
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