Ritrovamento nr. 4: Wedgwood Bone China, particolarità: polvere di ossa???!!!

Non ero appassionata di porcellane più di tanto e la mia ignoranza in materia è vasta, ma per forza di cose devo colmare questa lacuna.

Il ritrovamento nr. 4 consiste in un servizio di piatti molto lineare e totalmente bianco, direi di un bianco lucente, sembra illuminato e consiste oltre ai piatti anche in vassoio, vassoietti e questa antipastiera che è l’unico pezzo un poco più sagomato.

Il marchio sotto ogni oggetto è quello nella foto e quindi mi sono messa a studiare di cosa si tratta e…la scoperta è inquietante….lascio uno stralcio di ciò che ho trovato ed il link per chi come me, non sapeva dell’esistenza di tale materiale.

Sembra che sia una porcella molto resistente:

Bone China. È una varietà di porcellana molto conosciuta ed è la più resistente fra le ceramiche (in gergo si parla di resistenza longitudinale). Wedgwood per sottolineare questa sua proprietà ha persino portato avanti un curioso esperimento, dimostrando come 4 o 6 tazzine da caffè in Bone China possano sopportare il peso di una Rolls-Royce, senza rompersi!

La sua resistenza eccellente è dovuta, sembrerà strano, ma ad una formulazione che prevede dal 35% al 50% di cenere di ossa animali (solitamente buoi o bestiame) – e più alto è il contenuto di ceneri di ossa maggiore è la qualità del prodotto. Per il resto è composta da caolino e al 20% di feldspato.

Se ci si trova davanti ad un piatto di porcellana o ad uno in Bone China lo si può intuire facilmente dal colore. La porcellana messa a diretto contatto con la luce rivela un colore bianco, tendente al blu, un colore simile al latte scremato. La Bone China ha un colore più simile al latte intero, un avorio delicato dato proprio dall’aggiunta delle ceneri di ossa animali.

La Bone China è ricoperta con uno smalto a piombo che rende la superficie liscia e trasparente adatta ad ogni occasione. Può avere una finitura lucida o opaca: la Bone China lucida è adatta ad occasioni formali e informali, quella opaca si presta ad una tavola casual.

Il piombo è un metallo morbido quindi i piatti ricoperti con questo tipo di smalto presentano nel tempo dei graffi, causati dall’utilizzo quotidiano del coltello. La sua composizione è “fitta” e il suo color bianco latte rende difficile vedere ad occhio nudo eventuali piccole crepe, inoltre la Bone China è anche particolarmente resistente alle infiltrazioni di olio e cibo che avvengono in altri materiali, e che spesso per questo motivo rendono visibili eventuali punti crepati – acquistarla è quindi una piccola scommessa, ripagata però dalla sua estrema resistenza.

Oltre al classico bianco la Bone China la si trova spesso in colori sgargianti. Viene smaltata infatti a temperature più basse rispetto alla porcellana per evitare che il colore dei decori si dissolva in cottura e mantenga invece la sua brillantezza. Solitamente è dipinta con colori intensi come il rosso rubino o il blu-turchese.

fonte: csabadellazorza

lucia

Chi sono?…bella domanda…sinceramente con precisione assoluta non saprei dire, ma una certezza c’è, sono una tipa che ama conoscere, curiosa di tutto e che adora letteralmente usare le mani per imparare ed applicare svariate tecniche ed usa il cervello per sognare in proporzione biblica….sono patologica per i sogni ad occhi aperti….talvolta non so più dove finisce la realtà ed inizia il sogno e viceversa. Nonostante ciò…quando proprio occorre…ahimé..sono anche molto concreta… Sono 100% toscana…innamorata della mia terra…fantastica! sono figlia (chiaramente) ero sorella (…..) sono moglie sono madre sono semplicemente lu…piacere di conoscerti!

4 risposte a "Ritrovamento nr. 4: Wedgwood Bone China, particolarità: polvere di ossa???!!!"

      1. L’ho ricavata da sola: un femore di vacca chiesto al macellaio, fatto bollire per togliere ogni pellicina, arrostito, ma non bruciato, su una graticola ai bordi del camino, poi pestato nel mortaio e raffinato nel macina caffè (fra le maledizioni di mia madre) Ne ho ricavata una “farina” sottile che aggiungo a gesso e tempera per ottenere la base ruvida per la carta su cui disegnare con la punta d’argento, altrimenti l’argento non potrebbe lasciare il segno. Si tratta di una tecnica antica.

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