Si chiama indulgenza plenaria quella che libera per intero dalla pena temporale dovuta per i peccati; indulgenza parziale quella che ne libera solo in parte. Anticamente le pene in soddisfazione del peccato perdonato erano comminate in giorni; per esempio, per un peccato si poteva fare penitenza per 100 giorni, ovvero per 40, ovvero per tutta la vita.
Il penitente poteva dunque diminuire i giorni della penitenza, riscattandoli attraverso le pratiche oggetto di indulgenza.
Questo fece sì che si cominciasse ad indicare con un termine temporale anche la parte di pena da scontare dopo la morte, cioè nel Purgatorio, benché esso sia una dimensione in un certo senso atemporale; di conseguenza, dicendo “100 giorni di indulgenza” si intendeva comunemente che quella indulgenza liberasse dalla pena che si sarebbe altrimenti dovuta scontare con 100 giorni di Purgatorio.
In questo modo si introduceva un sistema troppo tecnico e automatico, che snaturava il concetto stesso di Purgatorio, di cui non è possibile indicare un luogo o una durata.
La madonnina in questione si trova nella piazzetta di Crespina, un paesino molto interessante immerso nel verde delle colline pisane del quale un giorno tesserò le lodi!